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La casa di Berto

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Berto in televisione

Il cinema, naturalmente, non è la televisione. Però è anche vero che praticamente tutto il poco che ho combinato in TV aveva o ha a che fare col cinema. Ecco il perché di questa pagina, ancora tutta da riempire con l'esperienza della fondazione di Coming Soon, con il programma per Shortvillage e con la mia collaborazione con Raisat Cinema World.

Ma cominciamo proprio da quest'ultima. Dall'ottobre 2004 va in onda su Raisat Cinema World il programma "Il cinema col doppio audio". Per ora se ne sono accorti in pochi, ma fra questi c'è stato il Venerdì di Repubblica con un succulento trafiletto che per ora costituisce l'unico reperto della mia rassegna stampa (anzi, chi ne avesse a disposizione altri mi farebbe cosa gradita a scansionare e spedire a sindaco@gmail.com).

L'idea è del programma è nata dall'osservazione che la televisione satellitare offre tecnicamente l'opzione di trasmettere contemporaneamente su due canali audio separati. Generalmente questa possibilità è sfruttata solo per offrire agli spettatori dei film stranieri la scelta fra la versione doppiata in italiano e quella originale. Nel caso dei film italiani, tuttavia, il secondo canale resta a disposizione e si può utilizzarlo per offrire contenuti audio supplementari. Ad esempio, un commento audio analogo a quello spesso presente sui DVD (soprattutto stranieri, purtroppo, anche se qualcosa comincia a cambiare).

All'interno della rubrica-omnibus-contenitore "Viaggio in Italia", Doppio audio propone così ogni mese diversi film corredati da un secondo canale audio che contiene il commento del regista (e, occasionalmente, di altri suoi collaboratori) per tutta la durata del film.

Per sentire i commenti occorre cambiare il canale audio, passando sulla pista riservata all'inglese. Qui sotto la lista di quelli realizzati fino ad ora.

48 - Albània Blues (Nico Cirasola)
Solo Nico Cirasola poteva girare una scena di picnic notturno per tener buone le sue attrici, irritate dopo un'intera giornata di inattività: è solo uno degli aneddoti che il regista (affiancato stavolta da Lucia DiRoma, moglie, co-produttrice, co-sceneggiatrice e complice storica) racconta sulla lavorazione del suo terzo lungometraggio - che è, comunque, forse il suo film narrativamente più compatto. Prodotto, a differenza dei precedenti, senza l'intervento dello stato ma grazie al contributo di un munifico vicino di casa, interpretato da una schiera di attrici avvenenti come e più che nei due precedenti, con un elicottero della polizia più chiesto in prestito che rubato, con riferimenti ironici all'immigrazione, allo strapotere della televisione e alla necessità di recupero degli spazi abbandonati. (Registrato il 22 marzo 2007, alle 14.30)

47 - Da Do Da (Nico Cirasola)
Variazioni cinematografiche sul tema dei miti di oggi e di ieri, con un gran circo di divinità greche in abiti borghesi, statue della Libertà discinte, carri allegorici con caricature di politici e giochi imprevedibili di colore e di montaggio in un film meno dadaista di quanto il titolo non possa far supporre. Con qualche stoccata provocatoria agli amici (come Tonino Zangardi) ma anche ai tanti critici che hanno ammesso di non essere riusciti a decifrare l'opera, e tante divagazioni cirasoliane sull'America e sulla globalizzazione. (Registrato il 22 marzo 2007, alle 12.00)

46 - Odore di pioggia (Nico Cirasola) DVD
Esordio nel lungometraggio di un regista sicuramente unico nel cinema italiano, "Odore di pioggia" è stato realizzato in condizioni veramente da guerriglia. Cirasola racconta tutti i retroscena: l'uso di pellicola riciclata da un documentario o ottenuta in regalo da Zeffirelli, le scene rubate, gli appostamenti sotto casa di Renzo Arbore per convincerlo a partecipare a una scena, le acrobazie di montaggio per rimediare qualche passaggio poco chiaro, la collaborazione della gente, gli intrighi amorosi degli interpreti, la bizzarra rivalità con Nanni Moretti (il cui pur apprezzato "Palombella rossa" si vide soffiare un premio proprio da questo film) la gratitudine per l'esegeta Roberto Silvestri. (Registrato il 22 marzo 2007, alle 10.00)

45 - La montagna di luce (Umberto Lenzi) DA88
Canto del cigno del genere salgariano, e l'ultima scommessa del produttore Venturini sui romanzi del Capitano veronese, La montagna di luce è una sorta di anello mancante fra l'avventura esotica classica e il fenomeno allora emergente di 007. Girato in esterni agli studi della De Paolis, e in esterni fra la località laziale di Allumiere e Singapore, inciampando fra l'altro nella rivoluzione che prelude alla secessione dell'isola dalla Malesia. Film di un certo impegno produttivo (guardate che meraviglia la pagoda con la statua della dea, ricostruito nel teatro maggiore della De Paolis, prima dell'incendio), riproposto da Raisat in un'edizione che reintegra dieci minuti da tempo scomparsi misteriosamente dalle copie trasmesse in televisione. (Registrato il 12 marzo 2007, alle 15.30)

44 - L'ultimo gladiatore (Umberto Lenzi) DA88
Richard Harrison, Marilù Tolo e soprattutto Lisa Gastoni - ma anche un manipolo di grandi caratteristi e celebri stunt men del cinema italiano - in un peplum divertente ambientato in un improbabile 41 d.C. nel quale Lenzi riutilizza in maniera quasi indistinguibile alcune delle sequenze più spettacolari del precedente "Costantino il grande", di cui è stato aiuto regista. Un'ora e mezzo alla riscoperta delle location più tradizionali del cinema italiano di genere: da Tolfa a Canale Monterano, da Monte Gelato alle colline "britanniche" vicino a Manziana. (Registrato il 12 marzo 2007, alle 16.30)

43 - Lovest (Giulio Base) DA88
Girato in 17 giorni con un budget di 300 milioni e una troupe di cinque persone, montato da Nicola Barnaba sul computer di casa, su Adobe Premiere, realizzato senza una sceneggiatura, seguendo l'ispirazione del regista e protagonista Giulio Base e dei suoi compagni di viaggio Gianmarco Tognazzi e (verso la fine) Alessandro Gassman. Criticato da tanti, ma da molti anche apprezzato, un film sviluppato, nel bene e nel male, con una filosofia indipendente decisamente insolita - che si è è rivelata produttivamente fortunata. (Registrato il 30 gennaio 2007, alle 10.00)

42 - Opopomoz (Enzo D'Alò) DA88, DVD
Il quarto lungometraggio di animazione dell'autore di La freccia azzurra, La gabbianella e il gatto e Momo è un singolare film natalizio che porta nell'animazione un'attenzione quasi neorealistica ai dettagli, alle sporcature della voce, ai microgesti quotidiani. Da riscoprire, dopo una distribuzione non proprio potente e lo sgarbo di un concorrente realizzato a tempo di record e fatto uscire negli stessi giorni. (Registrato il 5 dicembre 2006, alle 13.30)

41 - Milano odia: la polizia non può sparare (Umberto Lenzi) DA88, DVD
Uscito a un anno di distanza dal successo di Milano trema: la polizia vuole giustizia, questo film di Lenzi ha in comune col predecessore lo sceneggiatore Ernesto Gastaldi, la location, la struttura del titolo e gran parte dello spettacolare inseguimento di automobili che Remy Julien aveva realizzato per il film di Sergio Martino. Non è poco, ma non è nemmeno molto perché i film sono diversissimi. Il commento entusiasta di Lenzi è ricco di aneddoti sulla lavorazione, in particolare su Tomas Milian e sui metodi utilizzati dall'attore per una performance davvero memorabile. (Registrato il 30 novembre 2006, alle 13.30)

40 - Luce dei miei occhi (Giuseppe Piccioni) DA88, DVD
Immeritatamente massacrato dalla critica a Venezia 2001, in uno di quei raptus di branco di cui troppo spesso fanno le spese i film italiani nei festival italiani, "Luce dei miei occhi" è, lo ammette nel commento lo stesso Piccioni, un film che non chiede poco allo spettatore. Ma chi sa apprezzarlo, in genere, se ne innamora. Storia intimista contrappuntata da brani di un immaginario romanzo di fantascienza, storia dell'incontro non facile fra due nuovi personaggi fuori dal mondo, con tentazioni disinnescate da film di genere. E la musica di Ludovico Einaudi. (Registrato il 29 novembre 2006, alle 13.30)

39 - Sangue vivo (Edoardo Winspeare) DVD
Il secondo e forse fin qui il miglior film di un regista che non ha avuto ancora il riconoscimento che meriterebbe. Che "Sangue vivo" abbia circolato così poco e così male nel nostro paese è uno dei tanti scandali del nostro panorama cinematografico. Una storia densa, col coraggio del romanzesco e una tessitura generosa di temi, di suggestioni e anche di ambizioni verso l'ineffabile, coprodotta avventurosamente dal solito, eroico, Gianluca Arcopinto ma anche da un filibustiere canadese divenuto poi venditore di Bibbie. Con un protagonista la cui vita reale è stata avventurosa almeno quanto quella del personaggio che interpreta usando il suo stesso nome - e che grazie al film ha ritrovato a sorpresa un figlio disseminato in Svezia venticinque anni prima. (Registrato il 7 novembre 2006, alle 9.00)

38 - Masoch (Franco Brogi Taviani) DA88
Nato dalla proposta di un produttore che mirava solo a un titolo piccante (e che rifiutò infatti sia la sceneggiatura commissionata a Nelo Risi che quella scritta in seguito da Franco Taviani, che dovette finanziarsi il film praticamente da solo) Masoch è in realtà una attenta esplorazione di una delle infinite varianti della vita di coppia. Realizzato stando dalla parte di Aurora von Rumelin (ribattezzata Wanda dal marito) più che da quella dell'eponimo Leopold von Sacher-Masoch, il film affronta l'argomento con eleganza e un'autoironia che i critici meno accorti (e il pubblico più trucido) scambiarono all'epoca per umorismo involontario. In questo commento, il regista (di recente divenuto anche un apprezzato scrittore) ripercorre la genesi e la difficile vita di questo film sfortunato, rivelando retroscena, tagli e ripensamenti e discutendone volentieri le scelte stilistiche. (Registrato il 29 giugno 2006, alle 16.30)

37 - Amore tossico (Claudio Caligari) DA88
Cult oggi citatissimo dagli spettatori più insospettabili, pressoché invisibile nella TV commerciale forse anche a causa della sua crudezza, Amore tossico racconta in diretta il mondo dei tossicodipendenti di Ostia e dintorni con uno sguardo dichiaratamente pasoliniano - puntando a raccontare ciò che l'inondazione di eroina ha provocato nel mondo di Accattone. Regista a tutt'oggi solo di questo e di un altro ottimo film, Caligari racconta nel commento la lavorazione difficile con un cast composto in larga misura di tossicomani o ex tossicomani autentici, rettificando gran parte delle troppe leggende metropolitane che il film ha generato attraverso gli anni. (Registrato l'11 maggio 2006, alle 13.30)

36 - Le stagioni del nostro amore (Florestano Vancini) DA88
La crisi dell'ideologia raccontata molto prima che fosse considerato accettabile parlarne, in un film oggetto di critiche spietate - e in alternativa di un silenzio quasi assordante - all'epoca della sua prima distribuzione. Opera sentita e sincera, Le stagioni del nostro amore merita di essere riscoperto per una regia inventiva e raffinata, oltre che per le interpretazioni del protagonista Enrico Maria Salerno e di Gian Maria Volonté nel ruolo doloroso dell'ultimo vero comunista. (Registrato l'8 maggio 2006, alle 16.30)

35 - Portami via (Gianluca Maria Tavarelli) DA88
La sceneggiatura aveva vinto il premio Solinas, ma prima che ciò accadesse il film aveva già trovato un suo produttore - di fatto le riprese dovettero essere rinviate per evitare il rischio di squalifica. E' solo una delle chicche che emergono dal commento di Tavarelli, in compagnia della protagonista Stefania Orsola Garello, del suo lungometraggio d'esordio, realizzato in cinque settimane di impegno totale da parte di tutto il cast, con attori che si prestano a fare da microfonisti e responsabili del catering, giornate di lavorazione interminabili e sedute di montaggio che durano anche 24 ore filate. Con la vita che scorre attorno al film e spesso si incrocia con la finzione. E, per chi fosse interessato, con la rivelazione di cosa si usa realmente, sui set di film a bassissimo budget, per simulare l'assunzione di cocaina. (Registrato il 10 aprile 2006, alle 9.00)

34 - Roulotte e roulette (Turi Vasile) DA88
Il film, come ammette per primo lo stesso regista, non è esattamente il massimo: ma è una testimonianza di un tempo in cui il cinema italiano era un'industria, che sfornava a decine prodotti destinati a soddisfare le esigenze di quel mercato ormai quasi del tutto appaltato al cinema americano. A metà strada fra musicarello e commedia balneare, Roulotte e roulette si segnala soprattutto per la presenza di una Abbe Lane supersexy, ma anche per il fondo di malinconia che comincia a offuscare il sogno di un boom economico che forse aveva superato il punto di massimo fulgore. Regista, produttore e sceneggiatore, Vasile offre un punto di vista privilegiato per scrutare dietro le quinte di quella produzione media che attende ancora di essere riscoperta. (Registrato il 28 marzo 2006, alle 16.30)

33 - Domani si balla (Maurizio Nichetti) DA88
Terzo ed ultimo film di Nichetti con il produttore Franco Cristaldi, una commedia fiabesca che parte con un omaggio filologico a Méliès e diventa una satira della piega che nel 1982 stava prendendo l'assetto televisivo italiano. Tanti aneddoti sulla genesi del soggetto, sui rapporti disastrosi fra i veterani Paolo Stoppa ed Elisa Cegani, sui tour de force per rispettare un budget abbastanza esiguo. E il rendersi conto via via di quante delle idee che allora parevano paradossali siano divenute oggi realtà di tutti i giorni. (Registrato il 13 marzo 2006, alle 9.00)

32 - Segno di fuoco (Nino Bizzarri) DA88
L'opera seconda di Bizzarri è in apparenza molto diversa da La seconda notte e tuttavia rivela con quel film sorprendenti punti di contatto. In apparenza meno introspettivo, più di genere, anche se a contare è di nuovo l'atmosfera - esteriore ed interiore. E la riflessione sempre necessaria che ciò che abbiamo più vicino è proprio quello che più facciamo fatica a riconoscere. (Registrato il 2 marzo 2006, alle 16.30)

31 - La seconda notte (Nino Bizzarri) DA88
Elegante, rarefatto, equamente bilanciato fra silenzi e voce fuori campo, il primo lungometraggio di finzione di Nino Bizzarri - che ha lasciato una vocazione di architetto-scenografo per diventare allievo di Rossellini e documentarista - racconta l'insolita storia d'amore a distanza fra un anziano vedovo e una ventenne. Accanto a molte riflessioni sulle scelte di sceneggiatura, di regia e di casting, un breve cammeo sonoro della protagonista Margherita Buy, che partecipa telefonicamente a questo commento audio per ricordare la sua prima volta davanti alla macchina da presa. (Registrato il 22 febbraio 2006, alle 16.30)

30 - Scherzo del destino in agguato dietro l'angolo come un brigante da strada (Lina Wertmuller) DA88
Un ministro degli interni che rimane bloccato nella sua macchina superblindata scatena un carosello in cui le logiche di potere dell'Italia democristiana, i rigurgiti di femminismo e - caso più unico che raro nel nostro cinema - il terrorismo delle brigate rosse si aggrovigliano in una commedia grottesca destinata a una conclusione surreal-apocalittica. Ventitré anni dopo, il commento dall'autrice rivela fra l'altro la genesi della sontuosa scenografia della casa dell'onorevole, inizialmente concepita da Enrico Job per un Tieta de Agreste che non sarebbe mai stato realizzato. (Registrato il 31 gennaio 2006, alle 9.00)

29 - Una botta di vita (Enrico Oldoini) DA88
Il racconto della vacanza non proprio bestiale di due settuagenari è l'occasione per l'ultimo incontro cinematografico fra i veterani Alberto Sordi e Bernard Blier. Ma nei ricordi affettuosi del regista Oldoini si affacciano anche il grande Age e Maria Mercader, interprete di una scena sacrificata nel montaggio finale. (Registrato il 17 gennaio 2006, alle 16.30)

28 - Fantozzi - Il ritorno (Neri Parenti) DA88
Il penultimo tragico Fantozzi raccontato dal regista che più di ogni altro ha seguito la saga del ragioniere più celebre del cinema italiano. Ricostruendo la complessa storia produttiva della serie, le difficili sedute di sceneggiatura con (e spesso senza) il protagonista e coautore Paolo Villaggio, la verità dietro a certi avvicendamenti di cast, e perfino le reazioni imprevedibili di categorie di spettatori particolarmente suscettibili. (Registrato il 16 gennaio 2006, alle 16.30)

27 - Americano rosso (Alessandro D'Alatri) DA88
Un appassionato dietro le quinte di un altro esordio illustre, alla ricerca di un prologo mai girato per risparmiare una manciata di milioni, dell'anamnesi linguistica di Fabrizio Bentivoglio, dei pescolini fritti di Burt Young. Con una digressione dedicata a Vittorio De Sica, per cui D'Alatri bambino era stato attore nel Giardino dei Finzi Contini. (Registrato l'11 gennaio 2006, alle 16.30)

26 - Nella mischia (Giovanni Zanasi) DA88
L'esordio nel lungometraggio di Zanasi si basa su di un corto realizzato al centro sperimentale, di cui recupera i protagonisti alcuni anni dopo, e diventerà il soggetto del successivo Fuori di me. E tuttavia resta ben lontano dalle tentazioni del metacinema, con una leggerezza del tocco che sa catturare la realtà quasi in diretta, trasformandola al volo in cinema. Accade anche nella registrazione di questo commento, che prosegue ininterrotta nonostante un'inattesa telefonata. (Registrato il 28 ottobre 2005, alle 16.30)

25 - L'estate di Bobby Charlton (Massimo Guglielmi) DA88
Un film insolito, personalissimo e doloroso, girato tutto in bianco e nero e a costo pressoché zero (nonostante si tratti di un road movie produttivamente abbastanza impegnativo) e punteggiato da inserti pubblicitari d'epoca in cui il sottoscritto intervistatore ha avuto la sorpresa di ritrovare il se stesso bambino di quasi quarant'anni dopo, interprete dei caroselli Sasso interpretati all'età di dieci mesi. (Registrato il 4 ottobre 2005, alle 9.00)

24 - Il grande cocomero (Francesca Archibugi) DA88
Ispirato a un saggio di Marco Lombardo Radice che traeva il titolo da Salinger, un film tenero e difficile sulle difficoltà di un neuropsichiatra infantile alle prese con un caso complesso. Affiancata dall'aiuto regista Betta Boni, l'autrice racconta fra l'altro le sue strategie di casting (e di come queste siano cambiate nei tempi recenti), e i rapporti con il protagonista Castellitto e con Laura Betti. (Registrato il 9 settembre 2005, alle 9.00)

23 - Alla rivoluzione sulla due cavalli (Maurizio Sciarra) DA88
Da un romanzo di Marco Ferrari, edito da Adelphi, l'avventura on the road di due amici e una ragazza che attraversano l'Europa per raggiungere il Portogallo e partecipare ai festeggiamenti successivi alla caduta del dittatore Salazar. Film leggero, curato nello stile e di cui Maurizio Sciarra racconta non solo la lavorazione ma anche il premio, assegnato tutt'altro che all'unanimità, al Festival di Locarno.(Registrato il 5 settembre 2005, alle 9.00)

22 - Ad ovest di Paperino (Alessandro Benvenuti) DVD
Il film d'esordio di Alessandro Benvenuti, prodotto da Franco Cristaldi, segnò la comparsa sul grande schermo dei Giancattivi ma anche il distacco di Francesco Nuti dal gruppo e si distingue - fra le opere prime dei cosiddetti Nuovi Comici dei primi anni Ottanta - per un umorismo surreale, spesso più visivo che parlato, in larga misura affidato al fuori campo e ispirato in egual misura ai comici del passato, al teatro di Ionesco e ai fumetti. Quasi venticinque anni dopo, il regista ne ripercorre la genesi, rievocando gioie e dolori del set, le circostanze di un finale radicalmente modificato a riprese ultimate, lo scippo di una gag di Paolo Hendel ai fratelli Taviani e la nascita di un titolo in parte incomprensibile a chi non conosce la Toscana. (Registrato il 29 agosto 2005, alle 9.00)

21 - Ehrengard (Emidio Greco)
Alla riscoperta di un film passato nelle sale come una meteora, tratto da un romanzo di Karen Blixen ben prima che La mia Africa la facesse tornare di moda. L'interpretazione straordinaria di Jean-Pierre Cassel, le difficoltà climatiche di una lavorazione invernale e una scenografia reale che diventa a tratti coprotagonista. (Registrato il 5 agosto 2005, alle 15.30)

20 - L'invenzione di Morel (Emidio Greco)
Opera prima tratta dal suggestivo romanzo di Adolfo Bioy Casares, fedelissimo nel testo e nello spirito ma estremamente diverso nello stile. Si parla delle scelte radicali di regia e sceneggiatura (e soprattutto della "paranoica" avversione del regista per la soggettività) della collaborazione con Andrea Barbato, delle riprese a Malta in scenografie spettacolari nonostante il budget risibile, delle scelte metacinematografiche di interpreti come Anna Karina e John Steiner. (Registrato il 5 agosto 2005, alle 13.30)

19 - Hanno cambiato faccia (Corrado Farina) DVD
Cult movie, vincitore nel 1971 del Festival di Locarno, rimasto per anni pressoché invisibile se non in proiezioni carbonare in rassegne negli angoli più disparati del paese e finalmente riportato alla luce. L'esordio nel cinema professionale di un regista di Super8 e di Caroselli e l'avversione espressa per la pubblicità messa in scena con la collaborazione amichevole dello Studio Testa: Caroselli felliniani, sadomaso o che reclamizzano LSD. Vampiri moderni che in realtà hanno conquistato i centri del potere e posseggono industrie, giornali, assicurazioni, banche. Il rapporto con Adolfo Celi, le difficoltà dell'opera prima. E il sinistro pensiero che il tema del film sia tornato, da qualche tempo, di estrema attualità.

18 - La prova generale (Romano Scavolini) DVD
Un nuovo viaggio nell'underground italiano, un altro film invisibile interpretato fra gli altri da Lou Castel, Leopoldo Trieste, Carlo Cecchi e un giovane Alessandro Haber. L'uso del colore, la metafora del biliardo, il riutilizzo di immagini tratte dal precedente A mosca cieca. E sperimentazioni ardite, oscene e geniali. (Registrato il 15 marzo 2005, alle 16.30)

17 - Il cielo cade (Antonio e Andrea Frazzi)
Tratto dal romanzo autobiografico di Lorenza Mazzetti (premio Viareggio nel 1964), la storia degli ultimi mesi della seconda guerra mondiale dal punto di vista di due bambine rimaste sole dopo la morte dei genitori e adottate dalla famiglia degli zii - intellettuali ebrei direttamente imparentati con Albert Einstein. Di scarso successo commerciale in Italia, il film ha circolato molto all'estero grazie anche al cast internazionale (Isabella Rossellini, Jeroen Krabbe, Elena Sofonova, Paul Brooke). I fratelli Frazzi commentano il loro esordio nel cinema dopo anni di regie televisive, le loro tecniche per dirigere i bambini, le sedute di sceneggiatura con la veterana Suso Cecchi D'Amico, la differenza fra lavorare per il grande e per il piccolo schermo. (Registrato il 29 aprile 2005, alle 9.00)

16 - Placido Rizzotto (Pasquale Scimeca)
Biografia in chiave di ballata popolare del giovane sindacalista siciliano che, di ritorno dalla Resistenza, tentò di affrancare la gente del suo paese dal feudalesimo mafioso imperante. Fra cantastorie e simbologie bibliche che anticipano il film che Scimeca ha appena finito di girare (Il Vangelo secondo Giosuè l'ebreo), una sofferta interpretazione di Marcello Mazzarella. Scimeca spiega l'importanza dell'uso del dialetto, la scelta dei molti interpreti non professionisti, la necessità per un regista italiano di trovare un compromesso fra autoproduzione e finanziamento statale. (Registrato il 17 marzo 2005, alle 13.30)

15 - A mosca cieca (Romano Scavolini) DVD
Brevissimo e spiazzante esempio di cinema sperimentale-underground-off, ripescato dalla Raro Video dopo anni di invisibilità pressoché assoluta. Con Carlo Cecchi, Laura Troschel, una pistola e Roma negli anni Sessanta. Un racconto quasi del tutto inafferrabile, apprezzatissimo, a detta dell'autore, da Godard e da Ungaretti. Scavolini racconta la genesi del progetto, ne spiega il titolo alternativo (Ricordati di Haron era il frutto di un refuso tipografico), le versioni precedenti - lunghe diverse ore - e le disavventure censorie fondate sul suo rifiuto di tagliare pochi fotogrammi col capezzolo della protagonista. Nella scena finale, immagini tratte dal Super8 del viaggio di nozze della protagonista con un riconoscibilissimo Pippo Franco. (Registrato il 3 marzo 2005, alle 16.30)

14 - Ora o mai più (Lucio Pellegrini)
Il primo film italiano non documentario a raccontare, a pochissimi anni di distanza, i tragici fatti del g8 di Genova 2001 è soprattutto un tradizionale racconto di formazione interpretato coralmente da un cast di volti nuovi del cinema italiano, da Elio Germano a Camilla Filippi e Violante Placido - oltre al protagonista esordiente Jacopo Bonvicini e (in un ruolo minuscolo) la star emergente Riccardo Scamarcio. Il regista Lucio Pellegrini (un cui primo commento audio, realizzato assieme al montatore del film, è già stato pubblicato sull'edizione in DVD) discute qui il suo film soprattutto sotto il profilo della scrittura con gli sceneggiatori Roan Johnson (che è anche autore del soggetto) e Angelo Carbone. (Registrato il 9 marzo 2005, alle 16.30)

13 - Tiro al piccione (Giuliano Montaldo)
Il primo, discusso, film di Giuliano Montaldo, tratto dal romanzo autobiografico di un giovane repubblichino. Quarant'anni dopo, un "dietro le quinte" che diventa una riflessione ricca anche di autocritica su alcune scelte -di cast e di sceneggiatura- in parte imposte dalla produzione. Montaldo rievoca le reazioni negative del pubblico ma soprattutto della critica di tutti i colori politici per un film che si sforzava -forse con troppo anticipo sui tempi- di raccontare gli anni di Salò da un punto di vista non manicheo. Fra le storie che emergono, quella paradossale di una comparsa fortemente voluta dal regista perché dotata di un perfetto volto da fascista e che, al momento di girare nei luoghi reali, venne riconosciuta da qualcuno come un *vero* ex repubblichino che si era distinto per comportamenti particolarmente efferati.

12 - Confortorio (Paolo Benvenuti)
Scrupolosamente basato sui documenti di un processo tenutosi a Roma nella prima metà del Settecento, l'ultima notte di due ladri ebrei condannati a morte dal tribunale vaticano. Nel corso della notte, ecclesiastici di ordini diversi tenteranno l'impossibile per convertirli in extremis alla fede cattolica. Nel commento audio, il regista Benvenuti spiega le scelte rigorose che sono alla base del suo cinema, discutendo del rapporto Academy (1,33:1) che distingue tutti i suoi film, del rapporto fra cinema e teatro, della necessità culturale di un cinema non realistico proprio quando si vuole raccontare la realtà, della parsimonia e dell'abuso del movimento di macchina, della responsabilità nella Chiesa Cattolica nella nascita dell'antisemitismo, del lungo piano sequenza che accompagna i condannati al supplizio, del celebre e per qualcuno scandaloso attacco di montaggio che trasforma l'orina di uno dei condannati nel vino consacrato di una celebrazione eucaristica. (Registrato il 18 marzo 2005, alle 16.30)

11 - La Celestina P..R.. (Carlo Lizzani)
Un film tra i più insoliti di un regista specializzato nella cronaca, La Celestina P..R.. è una commedia fortemente voluta dalla diva dei Telefoni Bianchi Assia Noris, che puntava a un grande ritorno sugli schermi. Interpretato fra gli altri dal regista Goffredo Alessandrini e dal discusso Nino Crisman, una satira senza freni sull'affarismo dell'Italia del boom, dei rapimenti e della corruzione politica quasi trent'anni prima di Tangentopoli. (Registrato il 21 febbraio 2005, alle 9.00)

10 - I guappi (Pasquale Squitieri) DA88
Il film che lanciò definitivamente la carriera di Squitieri affronta con toni volutamente da sceneggiata le radici storiche della camorra. Squitieri racconta dei suoi conflitti con il co-sceneggiatore Ugo Pirro, della nascita -sul set del film- del suo rapporto personale con la star Claudia Cardinale, delle potenzialità del giovane Fabio Testi e del già celebre Franco Nero. Fino a quel piano sequenza giustamente famoso che chiude la vicenda. (Registrato il 27 gennaio 2005, alle 16.30)

9 - Un amore (Gianluca Maria Tavarelli)
Dodici piani sequenza (con due sole trasgressioni) per raccontare altrettanti momenti della vita in comune di un uomo e una donna -dai vent'anni ai quaranta, dagli anni Ottanta al Capodanno del 2000. Accanto al regista, nel commento audio, entrambi i protagonisti, Lorenza Indovina e Fabrizio Gifuni per ricostruire un esempio di guerrilla filmmaking: Un amore è stato girato in appena quindici giorni incluse le trasferte, grazie al piano sequenza, a una sceneggiatura estremamente precisa e a due attori bravissimi. Con sfide tecniche assolutamente notevoli, risolte brillantemente nonostante un budget davvero misero. (Registrato l'11 febbraio 2005, alle 16.30)

8 - Honolulu Baby (Maurizio Nichetti)
Il primo film italiano interamente elaborato in digitale, commentato dall'autore e interprete con la consueta e generosa dovizia di particolari tecnici e stilistici. (Registrato il 28 ottobre 2004, alle 16.30)

7 - Fuori dal mondo (Giuseppe Piccioni)
Il film che ha segnato la svolta nella carriera del regista di "La vita che vorrei" e "Luce dei miei occhi", con una straordinaria Margherita Buy. (Registrato il 15 ottobre 2004, alle 9.00)

6 - Pane e tulipani (Silvio Soldini)
Il film-fenomeno della stagione 2000-2001 rivisitato dal regista e dalla sceneggiatrice Doriana Leondeff. Citazioni, ripensamenti, scene tagliate, modifiche dell'ultimo minuto. Il divertimento libero di un film volutamente privo di significati profondi, e il rapporto con Bruno Ganz. (Registrato il 25 ottobre 2004, alle 16.30)

5 - Ormai è fatta (Enzo Monteleone)
Uno dei più celebrati sceneggiatori del nuovo cinema italiano degli anni Ottanta al suo esordio nella regia con la storia del criminale anarchico Horst Fantazzini, interpretato con educata disperazione da Stefano Accorsi. (Registrato il 20 ottobre 2004, alle 13.30)

4 - Preferisco il rumore del mare (Mimmo Calopresti) DA88
Il terzo film di Mimmo Calopresti, il secondo ambientato a Torino. Il commento è quasi una rilettura del film, delle motivazioni psicologiche dei personaggi, dei giovanissimi interpreti, delle problematiche che il film sfiora senza pretendere di trovare una soluzione. (Registrato il 14 luglio 2004, alle 9.00)

3 - L'albero delle pere (Francesca Archibugi) DA88
Uno dei film meno noti della regista di Mignon è partita, ma non certo meno riuscito degli altri. Assieme al giovane protagonista Nicolò Senni, Francesca Archibugi racconta i rapporti con i protagonisti adulti (Valeria Golino, Sergio Rubini e Stefano Dionisi), le scelte di regia e sceneggiatura, le location tutte dal vero. (Registrato il 13 luglio 2004, alle 9.00)

2 - Come te nessuno mai (Gabriele Muccino) DA88
Il secondo lungometraggio di Gabriele Muccino e il suo primo successo popolare. Si parla soprattutto di scelte di regia, dello stile di ripresa, delle tecniche per ottenere il ritmo veloce del dialogo che del regista è un po' il marchio di fabbrica. Ma anche della libertà con cui il film fu realizzato, della sorpresa al suo inaspettato successo e delle scelte di casting - fra cui i lunghi provini che precedettero la scelta di affidare il ruolo del protagonista al fratello Silvio. (Registrato il 20 luglio 2004, alle 9.00)

1 - I pugni in tasca (Marco Bellocchio) DA88
L'episodio pilota della serie "Doppio Audio" è il fondamentale film d'esordio di Marco Bellocchio commentato dal regista con la protagonista Paola Pitagora. I dubbi dell'opera prima, le scelte di casting (fra i candidati ai ruoli principali, si era parlato fra l'altro di Raffaella Carrà e Gianni Morandi), una piccola autocensura, il rapporto conflittuale fra Bellocchio e Silvano Agosti (montatore del film sotto pseudonimo ma anche autore di una singola inquadratura inclusa nel montaggio finale), l'istinto ma anche qualche asperità caratteriale di Lou Castel. (Registrato il 24 febbraio 2004, alle 9.00)

 

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