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TEMPO DI INTERNET

L'orologio atomico
(l'Orologio - novembre 2001)

Ormai dovremmo averlo capito: esiste una sola risposta onesta alla domanda "Che ore sono?" e questa risposta è "Dipende". Dipende, naturalmente da dove si trova chi pone la domanda e da dove si trova chi deve rispondere: il nostro pianeta si è organizzato in modo da uniformare la divisione temporale delle giornate ed è per questo che -nonostante il Natale imminente sia associato, a seconda dell'emisfero terrestre a cui apparteniamo, a campi di sci innevati oppure a spiagge torride- ovunque nel mondo la giornata comincia quando da quelle parti sorge il sole.

Se quindi, quando qualcuno ci chiede l'ora è legittimo (anzi, consigliabile) partire dal presupposto che voglia una risposta tarata sul nostro stesso fuso orario, qualche problema può aversi quando bisogna comunicare con qualcuno che si trova oltre a una certa distanza. In un ufficio italiano pochissimi commetteranno l'errore di provare a chiamarne uno inglese nella prima ora della giornata, perché chiunque sa che sul meridiano di Greenwich le nove arrivano quando da noi scoccano le dieci: però probabilmente non molti sarebbero in grado di telefonare a Ittoqqortoormiit o a Maranhao senza temere di parlare solo con una segreteria o -peggio- di buttare qualcuno giù dal letto ad ore assassine. Per non dire di chi, dotato di una connessione Internet particolarmente veloce, ha preso l'abitudine di seguire i programmi delle radio e delle televisioni trasmessi via web dai quattro angoli del globo e annunciati a un'ora che è coordinata utile solo a chi abita nella zona giusta. Se è vero che Internet ci permette di vivere in un luogo virtuale in cui le distanze non hanno più senso, è altrettanto indiscutibile che la relatività degli orari è ancora oggi un ostacolo non banale.

In attesa che qualcuno riesca a formulare una soluzione convincente per realizzare in modo pratico la definizione di un tempo unificato -quantomeno per quello che riguarda il mondo della rete- un aiuto prezioso può venire da http://www.worldtimeserver.com, il luogo dove scoprire esattamente che ora è nelle località più improbabili del mondo. Il sito nasce quando una casa produttrice di software si è trovata, per completare un progetto, a dover calcolare l'ora corrente in diverse parti del mondo: sembrava una cosa facile, perché doveva pur esserci qualcuno che disponesse di questo tipo di informazioni. E invece nessuno si era mai preoccupato di raccogliere e organizzare dati attendibili validi per l'intero pianeta: tutte le fonti si sono rivelate incomplete, non garantite come attendibili o anche -semplicemente- inesatte.

La soluzione, inevitabilmente, è stato di farsi il lavoro da soli con centinaia di ore di ricerche accurate e con l'impegno a tenere aggiornati i dati raccolti. In seguito, nel miglior spirito di solidarietà elettronica, è nata l'idea di rendere il frutto di tutto questo lavoro disponibile a chiunque. Aggiornato costantemente -e con particolare cura negli istanti delicati dei cambi dell'ora legale- il sito offre la possibilità di sapere in qualsiasi momento che ora sia ovunque nel mondo: e ai visitatori è offerta la possibilità di scaricarsi il software gratuito Atomic Clock, capace di collegarsi automaticamente a un server dell'americano National Institute of Standards and Technology (NIST) e regolare con la massima accuratezza l'ora del computer che lo ospita tarandolo sul fuso orario prescelto.

Per gli utenti MacIntosh, purtroppo, l'Atomic Clock resta per ora un frutto proibito perché il programma gira solo su Windows: ma resta aperta a chiunque la possibilità di personalizzare il proprio sito inserendo qualche riga di codice HTML che permette ai visitatori di sapere esattamente che ora è nei paraggi del loro ospite virtuale. La grafica è spartana e quasi dimessa come quella di tutte le pagine di Worldtimeserver, ma se può servire ad evitare di ricevere una telefonata alle tre del mattino forse vale la pena di farci un pensierino.

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Tutti i testi © Alberto Farina