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TEMPO DI INTERNET

Retrocomputing
(l'Orologio - marzo 2004)

Purché ci si scriva accanto la parola "regalo", ho scoperto che su Internet si riesce a far fuori praticamente qualsiasi cosa che sia anche solo vagamente tecnologica. Vecchi telefonini, videoregistratori fuori uso, fax rotti e non più riparabili: sono solo alcuni degli esempi di oggetti che mi dispiaceva buttare nell'immondizia, che ho offerto in regalo al primo che li chiedeva e che qualcuno è venuto a prendersi tutto contento. Ci saranno anche casi in cui il fine è quello della cannibalizzazione, del recupero di pezzi di ricambio che non vengono più prodotti: ma in molti casi le persone che rispondono a questi annunci sono collezionisti di questo o quel tipo di macchina, e sono sempre a caccia di nuovi pezzi da aggiungere alla loro galleria.

In particolare, esistono intere comunità di persone estremamente interessate ai vecchi computer. Tutti i miei vecchi Mac, utilizzati di norma fino a quando cadevano letteralmente a pezzi, sono finiti uno dopo l'altro in mano a collezionisti degli angoli più disparati d'Italia - uno, addirittura, mi ha voluto ringraziare inviandomi una foto che mostrava un Mac Plus che gli avevo sbolognato, in bella mostra su uno scaffale di casa sua! » il mondo del cosiddetto retrocomputing, una piccola legione di archeologi moderni che si dedicano fin d'ora a preservare questi oggetti a rapidissima obsolescenza e magari anche a mantenerli - quando ciò sia possibile - attivi e funzionanti.

L'argomento si riaggancia in qualche modo al Software Archive di cui si è parlato in questa pagina appena il mese scorso: data la velocità con cui si evolvono i computer che usiamo ormai quotidianamente, proliferano anche i documenti elettronici che rischiano di diventare illeggibili e inutilizzabili a causa del passaggio a un nuovo software o a un diverso sistema operativo. Quando questo accade, il più delle volte l'unica salvezza può venire proprio dal retrocomputing, rintracciando qualcuno che possegga ancora una copia di questo o quel programma e soprattutto che disponga di una macchina in grado di farlo "girare".

Come rintracciare questo tipo di appassionati? Come sempre, Usenet è un ottimo punto di partenza: per limitarci ai gruppi in lingua italiana, meritano segnalazione quantomeno newsgroup come free.it.annunci.usato.retrocomputing e it.comp.retrocomputing. Ma il fenomeno è ormai abbastanza diffuso da esseree organizzato in vere e proprie vetrine virtuali, come quella proposta dal sito che visitiamo questo mese, http://www.1000bit.net/. Gestita da un certo Tix, che colleziona computer ormai dal 1998, la pagina si propone essenzialmente di raccogliere tutto il materiale possibile relativo alle macchine di nostro interesse, quindi manuali, documentazioni in genere, foto, pubblicità, ecc. ecc..

Il problema principale dell'appassionato di retrocomputing è infatti il recupero delle informazioni: troppo spesso si trovano macchine ancora in buono stato, ma senza documentazione nè software. Previa registrazione gratuita, 1000bit consente di gestire online la propria collezione integrandola col materiale disponibile e - qualora si voglia registrare un computer che non è presente nel database - inserendone la scheda tecnica nel database.

L'obiettivo di questo hobby, spiega Tix, è il divertimento, il piacere di "smanettare" su questi piccoli gioielli, di raccogliere notizie, foto, commenti, interviste, di parlare con le persone che li hanno usati per svago o per lavoro, o semplicemente di pulirli. Ma il risultato è un archivio che può rivelarsi di notevole utilità, con 1306 computer schedati, 434 manuali, 359 riviste e molto altro. Come ad esempio una collezione di calcolatrici (http://www.1000bit.net/cose.asp) e una pagina dedicata al Commodore - ossia a quello che per moltissimi trenta/quarantenni fu il primo personal computer (http://www.1000bit.net/storia/commod/Com.asp). Nostalgia canaglia? In fondo, se a Proust bastò un biscotto da the per sfornare l'intera Recherche chissà cosa può venire fuori da un vecchio Vic-20.

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Tutti i testi © Alberto Farina