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TEMPO DI INTERNET

Lifegem
(l'Orologio - ottobre 2003)

Immaginate questa scena: sotto il chiaro di Luna di una calda notte estiva, due fidanzati si guardano teneramente negli occhi. Dopo un attimo di esitazione, lui infila una mano in tasca e ne estrae una scatolina con un fiocco. La porge alla ragazza, che l'apre con una certa emozione, ma sa già benissimo di che si tratta. Nella scatola, infatti, si trova un bellissimo anello con un diamante. Con gli occhi velati di commozione e felicità, lei lo ringrazia con un bacio e lui risponde: "Sono così felice che ti piaccia. Si tratta di un oggetto a cui sono legato in modo particolare". Lei gli chiede: "Apparteneva a tua madre?" Lui risponde: "No, è mia madre".

Non è una delle fulminanti storielle di Achille Campanile, ma quello che può capitare a chiunque a partire dal 2001, anno della fondazione di una società americana che ha avuto un'idea geniale per sfruttare il proficuo mercato del merchandising della morte. A confronto di ciò che viene proposto dalla LifeGem, impallidiscono anche le più stravaganti invenzioni degli impresari di pompe funebri messi alla berlina da Jessica Mitford nello storico libro "The American Way of Death" (uscito anche da noi col titolo -letterale ma sicuramente meno incisivo- "Il sistema di morte americano"). Altro che bare foderate di tessuti preziosi, arche neoclassiche e imbalsamazioni da fare invidia a Tutankhamen: l'ultimo grido del necroconsumismo è il diamante fabbricato con il carbonio ricavato dai resti mortali del nostro caro estinto.

Impossibile? Tutt'altro. Le gemme artificiali non sono certo una novità, e gli inventori della LifeGem hanno brevettato un sistema che permette di catturare il carbonio, che costituisce (dicono loro) la nostra essenza più vera. Come viene spiegato in dettaglio all'interno del sito http://www.lifegem.com, nel corso di una cremazione il corpo attraversa una "fase carbonio". Nel procedimento normale, le fiamme lo consumano fino in fondo, liberandolo nell'aria sotto forma di CO2 e ciò che viene restituito alla famiglia nell'urna cineraria non sono che le ceneri -prevalentemente composte da calcio.

La LifeGem interviene nella "fase carbonio" prelevando i resti e sistemandoli in un contenitore che permette di purificarlo nel corso della cremazione. A questo punto, una volta selezionata la materia prima, la tecnica è la stessa che si utilizza per qualsiasi diamante sintetico, replicando scientificamente le condizioni di temperatura e pressione necessarie: il carbonio raccolto viene posto nelle presse diamantifere della società e trasformato (con "the utmost care and respect") in una gemma artificiale garantita da un certificato del Gemological Institute of America (GIA) e che può essere trasparente ma anche colorata. Già, perché a quanto il sito si premura di spiegare, i diamanti non incolori sono molto più preziosi di quelli classici, e l'unico motivo per cui non sono maggiormente pubblicizzati è che sono talmente rari che non avrebbe senso promuoverne il valore col rischio poi di non poter soddisfare la richiesta.

Il bello dell'operazione è che -purché non abbiano preclusioni nei confronti della cremazione- anche i parenti più tradizionalisti non avranno di che lamentarsi: come si è visto, il recupero del carbonio non inficia in alcun modo la produzione delle ceneri. Per giunta, da ogni individuo la LifeGem dichiara di poter ricavare materiale sufficiente a realizzare anche più di 100 diamanti, consentendo di lasciare un ricordo a famiglie numerose ma anche di sfoggiare i congiunti scomparsi nelle mille sfaccettature di un'intera parure con diadema.

Il servizio offerto dalla società (disponibile fra l'altro anche per gli animali domestici, e perfino -sia pur con qualche complicazione- per i defunti che parenti sconsiderati abbiano già inumato) non è, naturalmente, per le tasche di tutti: il prezzo di listino della gemma più economica è sui 2.500 dollari, anche se si può avere uno sconto di 300 dollari quando se ne richiedano almeno due. Però quelli della LifeGem hanno pensato proprio a tutto e propongono anche un utile piano di rateizzazione che consente a chiunque di iniziare subito a investire una piccola cifra mensile per assicurarsi -se dobbiamo credere al popolare slogan secondo cui "un diamante è per sempre"- un'eternità minerale. Con la sicurezza addizionale di bloccare il prezzo attuale e mettersi al riparo dagli aumenti provocati dall'inflazione. Di questi tempi, sono particolari che possono fare la differenza.

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Tutti i testi © Alberto Farina