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TEMPO DI INTERNET

L'enigma del tempo
(l'Orologio - maggio 2002)

Della faccenda delle trentacinque ore si è parlato su tutti i giornali, e con toni infiammati, soprattutto qualche mese fa. Per motivi che non spetta a questa rubrica indagare, oggi l'argomento sembra essere passato un pochino in secondo piano: ma l'idea era quella di abbassare a quella soglia le ore settimanali che ciascun lavoratore dipendente è tenuto a offrire a chi gli paga lo stipendio - seguendo una evoluzione che nel corso dei decenni vede ridursi il tempo da destinarsi al lavoro, a favore di quello cosiddetto "libero".

Curiosamente, la tendenza del pianeta su cui viviamo è proprio l'opposta: la rotazione della terra sul suo asse sta progressivamente rallentando (per colpa dell'attrazione gravitazionale esercitata dalla Luna sulla Terra) e il bel risultato è che ogni secolo che passa il giorno si allunga di circa un secondo. Appena ieri, prima che si formasse nell'atmosfra lo strato di ozono, il giorno non durava che 21 ore. Di questo passo, basteranno appena altri trentanovemilaseicento secoli e ci troveremo ad avere 35 ore per ogni giorno che Dio manda in Terra: e chissà per allora se la riduzione dell'orario di lavoro sarà andata ulteriormente avanti o se avrà invertito la tendenza.

Al di là delle interessantissime prospettive commerciali che questa situazione schiude nel lungo periodo all'industria orologiera, non cambierà probabilmente la sostanza del nostro rapporto enigmatico con il tempo: che scorre velocissimo in certe occasioni e sembra non passare mai in altre; che è relativo, come ha cercato di spiegarci Einstein, e che, come ci ha insegnato Sant'Agostino, è stato creato da Dio insieme all'Uomo (che ne è al tempo stesso schiavo e padrone). Un modo non troppo impegnativo di districarsi fra molte delle principali teorie sul tempo e sui suoi segreti può essere una visita al sito http://enigmatempo.cjb.net, uno dei molti che permettono l'accesso a "L'Enigma del Tempo", una interessante tesina realizzata per la maturità del liceo scientifico. L'autore, Luca Colombo, ha scelto di utilizzare per il suo lavoro la forma dell'ipertesto - un termine, come si può apprendere da un'apposita pagina, creato nel 1965 da Theodor Holm Nelson "per rappresentare un insieme di materiale scritto o figurato interconnesso in un modo così complesso da non poter essere rappresentato su carta". Come dovrebbe ormai sapere bene chiunque navighi su Internet, l'ipertesto permette una lettura non necessariamente sequenziale, offrendo spesso l'occasione di scantonare su percorsi di lettura alternativi, su approfondimenti, su deviazioni: ma il rischio è di abusarne, rendendo la lettura difficoltosa e stressante. Il lavoro di Colombo, invece, ne fa un uso giustamente parsimonioso, imponendo comunque un percorso di base, su cui si innestano, volendo, i percorsi di arricchimento.

Tutto questo permette al giovane autore del sito di raccogliere, con ammirevole concisione, un excursus estremamente variegato sui vari modi di intendere il tempo nelle varie discipline umane: dalla fisica alla filosofia, dalle scienze della Terra alla storia dell'Arte. Non tutto, ma di tutto, come si diceva una volta: per riscoprire però come tutti questi piani siano interconnessi fra loro in maniera affascinante, ed eventualmente partire all'approfondimento. Perché anche se avete ben presente la serie di dipinti dedicati da Monet a una cinquantina di "diversi istanti" della Cattedrale di Rouen, anche se conoscete già il modo in cui i futuristi tentavano la cattura in una singola immagine della molteplicità dei momenti, è sempre interessante arrivarci da un'altra angolazione, come quando si scopre uno scorcio nuovo in un paesaggio che credevamo familiare. L'enigma del tempo resterà insoluto, ma il bello -in questi casi- è nella ricerca, non nella soluzione.

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Tutti i testi © Alberto Farina