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TEMPO DI INTERNET

L'orologio demografico
(l'Orologio - gennaio 2004)

Sei miliardi, trecentoquarantanove milioni, ottocentottantanovemilasettecentotrenta, incluso chi sta scrivendo questo articolo, chi lo leggerà tra circa un mese e perfino mia nipote Elena, che proprio ieri è stata battezzata. Pressappoco a quella cifra corrispondeva la popolazione mondiale al 22 Febbraio del 2004, alle ore 14, tredici minuti e venti secondi della nostra zona oraria.

Ora, provate a visitare il sito http://www.census.gov/main/www/popclock.html e controllate un po' cosa sia successo in queste ultime settimane. Ci sono buone probabilità che scopriate un incremento abbastanza sostanzioso. Il numero degli esseri umani che esistono sul nostro pianeta cresce ininterrottamente al ritmo di 138 persone al minuto. Contate fino a uno... et voilà: ecco che sono nate altre quattro persone, ne sono morte quasi due e al mondo esistono una media di 2,3 persone che un secondo fa non c'erano ancora. Fra un mese saremo oltre sei milioni in più, fra un anno saremo cresciuti di 72 milioni.

Chi lo dice? La stima è dello statunitense Census Bureau, Population Division. Ma è, appunto, una stima, e c'è una pagina del sito (curato da una certa Laura K. Yax) che si premura di specificare a chi si sentisse un po' troppo osservato che il numero indicato non implica la pretesa di conoscere gli abitanti della Terra dal primo fino all'ultimo. L'idea semmai è di dare un'indicazione della rapidità con cui l'uomo obbedisce all'invito del Creatore a crescere e moltiplicarsi. E infatti si riconosce senza difficoltà l'esistenza di stime diverse: se, stando agli Americani, il mondo ha raggiunto i sei miliardi di abitanti il 21 Giugno 1999, le Nazioni Unite spostano quella data in avanti di qualche mese, fissandola al 12 Ottobre dello stesso anno. Alla pagina http://www.unfpa.org/6billion/pages/sg.htm si può leggere una dichiarazione di Kofi Annan rilasciata nella data fatidica nella città di Sarajevo.

Dato che il seimiliardesimo terrestre non ha sicuramente vinto un premio particolare per il suo primato (anzi: ci sono buone probabilità che sia vero il contrario, e che il bambino o la bambina siano nati in una delle troppe famiglie costrette a tirare avanti con un budget di un euro al giorno) la questione resta tutto sommato di importanza trascurabile. Anche perché non è affatto detto che entrambe le date non possano presto o tardi cambiare. I dati che vengono utilizzati per realizzare questo tipo di stime sono suscettibili di continue correzioni a seconda della scoperta di dati nuovi, o della necessità di correggere quelli esistenti. La base della ricerca sono le 227 nazioni - o zone del mondo - la cui popolazione superi i 5.000 abitanti. Ma anche così i dati vanno corretti e integrati per supplire alle inesattezze specifiche, al rischio delle quali anche il più accurato dei metodi statistici non può sfuggire del tutto. Per ogni nazione, i dati più recenti risalgono ad almeno due anni prima, ed è quindi naturale che l'arrivo di nuovi dati possa mutare risultati anche con effetto retroattivo.

I risultati delle complesse analisi necessarie per arrivare a una cifra come quella che abbiamo snocciolato all'inizio vengono di volta in volta raccolti in un compendio che il sito del Census Bureau mette gratuitamente a disposizione di chiunque sia interessato. L'ultimo pubblicato risale al 1998 e include una sezione speciale centrata sulla diffusione planetaria del virus HIV - sicuramente uno degli eventi demografici e sanitari fondamentali degli anni che siamo stati chiamati a vivere. Il rapporto si può scaricare all'indirizzo http://www.census.gov/ipc/www/wp98.html o anche ordinare in edizione cartacea partendo da questa pagina: http://www.census.gov/mp/www/pub/int/msint12.html.

A cosa serve un "orologio" del genere? Forse a niente, nella pratica. Ma si tratta, ovviamente, di un valido strumento per non dimenticare una serie di dati importanti sul nostro rapporto col mondo in cui viviamo: per esempio che l'aspettativa media di vita è aumentata negli ultimi cinquant'anni da 46 a 66 anni, che il tasso di mortalità si è dimezzato e che la popolazione mondiale è quadruplicata nell'ultimo secolo. All'indirizzo http://www.unfpa.org/6billion/facts.htm si trovano una serie di considerazioni che vale sicuramente la pena di conoscere. Anche per renderci conto della fortuna che abbiamo avuto a nascere in un luogo - e in un tempo - piuttosto che un altro.

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Tutti i testi © Alberto Farina