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TEMPO DI INTERNET

Il mistero del cronovisore
(l'Orologio - gennaio 2003)

Nulla si crea e nulla si distrugge. E, naturalmente, tutto si trasforma. Mettere in discussione questa frase non verrebbe in mente a nessuno, ma si dàƯanche qualche caso di chi l'ha intesa forse un po' troppo alla lettera. Prendiamo Padre Pellegrino Alfredo Maria Ernetti, monaco Benedettino, esorcista, filosofo, musicista e storico della musica arcaica. Pare che Padre Ernetti avesse inventato negli anni Cinquanta una macchina denominata "Cronovisore" che permetteva di rivedere e di riascoltare qualsiasi evento si fosse svolto nel passato, sfruttando un fenomeno di persistenza del segnale visivo o sonoro da esso prodotto.

Perplessi? Siete sicuramente in buona compagnia e molto probabilmente nel giusto. Ma la teoria ha una sua suggestione che Italo Calvino sfrutta genialmente in "Le Cosmicomiche": il protagonista, l'immortale Qfwfq, scruta i cieli con un telescopio e scopre che su un pianeta lontano qualcuno gli ha innalzato un cartello con scritto "Ti ho visto". Calcolando il tempo che la luce ha impiegato per arrivare fino al suo occhio, Qfwfq si rende conto che il messaggio è stato scritto alcuni milioni di anni prima, e che si riferisce a un comportamento da lui tenuto in un momento due volte più lontano. Questo gli innesca una serie di affascinanti elucubrazioni, e la consapevolezza che l'immagine di qualsiasi sua azione, in qualsiasi momento, si stacca da lui per iniziare un viaggio infinito e inarrestabile attraverso lo spazio, dove potrà nessere colta per l'eternità da osservatori sempre più remoti.

Per tornare alla nostra dolorosa condizione di mortali, sappiamo tutti che la luce delle stelle che ammiriamo nelle notti d'estate ci arriva dopo un viaggio siderale durato milioni di anni -e che quindi, quando guardiamo il cielo, stiamo a tutti gli effetti scrutando nel passato dei sistemi solari più distanti. Ma l'ipotetica macchina di Padre Ernetti era in grado di rivedere a piacimento il passato del nostro stesso pianeta: Tutta la nostra ''fisionomia" -spiegava l'inventore nel 1987- è energia visiva che si sprigiona da noi, dalla nostra epidermide, e tutte le parole che noi diciamo sono energia sonora. Ora, ogni energia, una volta emessa, non si distrugge più semmai si trasforma, però resta eterna nello spazio aereo. Occorrono strumenti che captino queste energie e le ricostruiscano in maniera tale da ridarci la persona o l'evento storico ricercato.

Una spiegazione del genere getta ben poca luce sulla faccenda: è chiaro che se confondiamo le sabbie di un mandala diventa impossibile ricostruirlo senza uno strumento apposito, ma la sola idea di poter fabbricare uno strumento del genere sembra pura fantascienza -e si parla di sabbia colorata, non certo di pura energia luminosa o sonora. E tuttavia, se dobbiamo dare ascolto a quanto si legge sul sito http://www.nexusitalia.com/cronovisore.htm , qualcuno a questa idea ci credeva eccome: formata da una serie di antenne, la macchina doveva permettere la riaggregazione delle energie in una proiezione olografica (in bianco e nero!) e sonora.

Il problema è che le riviste su cui si è parlato dell'argomento non sono note per la loro attenzione scientifica - parliamo della "Domenica del Corriere", di "Arcani", di "Il giornale dei misteri" e di "Chi" - e soprattutto che la macchina sembra non averla mai vista nessuno: il che autorizza lo scetticismo del Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale, che nella sua Enciclopedia on line (http://www.cicap.org/enciclop/at100413.htm) liquida Ernetti sostenendo che Probabilmente tutto quanto egli ha sostenuto e tutto quanto si è scritto su di lui sono puro frutto di fantasia. Ma naturalmente i complottisti non sono d'accordo: nel libro "Le Nouveau mystere du Vatican" di Padre Francois Brune (edito nel 2002 dalla Albin Michel di Parigi) si insinua perciò il sospetto che la macchina esista e che sia stata nascosta dal Vaticano in qualche magazzino come quello che vediamo alla fine di "I predatori dell'Arca perduta", per timore degli sconvolgimenti che l'esplorazione del passato potrebbe provocare. Vero o falso? Chi scrive, un'idea ce l'avrebbe: ma forse è più divertente giocare a tenersi il dubbio. Dopo tutto, solo Qfwfq resterà in circolazione abbastanza a lungo da scoprire la verità.

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Tutti i testi © Alberto Farina