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TEMPO DI INTERNET

Clockmaker
(l'Orologio - novembre 2003)

Ecco un esempio di sito tutto italiano ma che ha l'aria di essere pensato soprattutto per visitatori stranieri: lo si intuisce facilmente fin dall'indirizzo iniziale, http://www.clockmaker.it/, che sposa una parola inglese col dominio del nostro paese, ma lo si deduce facilmente anche dal fatto che anche la homepage è nella lingua di Albione, e che per leggere il sito in italiano occorre cliccare un apposito link. Ma va detto che la versione italica è qualche volta persino più ricca e completa di quella per l'esportazione.

Il clockmaker eponimo, in questo caso anche webmaster, è il signor Carlo G. Croce di Chiavari, il cui mestiere principale è quello di edicolante alla stazione ferroviaria della città. Non è quindi un caso se la prima applicazione della sua passione per la meccanica è stata la realizzazione del modello della locomotiva "835" -un'impresa durata tre anni e conclusasi con la nascita della "835 049" (un numero che esprime l'orgoglio autentico del suo costruttore: l'ultima locomotiva FS di questo modello portava infatti il numero 048, e il modello creato dal signor Croce è rimasta l'unica 835 ancora in attività: per vederla, visitate la pagina http://www.clockmaker.it/locopagina2.htm).

Alla prima seguirà anche una seconda locomotiva, ma Croce ha deciso di concentrare il suo talento verso l'orologeria. La sua prima creazione - custodita gelosamente nel suo laboratorio - è un esemplare di Orologio Monastico, munito di lancetta unica come usava nel sedicesimo secolo e con scappamento a verga. Tutt'altro che preciso (poteva sforare anche di mezz'ora al giorno, e andava rimesso all'ora a mezzodì approfittando delle meridiane presenti nel monastero) ma splendido a vedersi e di costruzione relativamente semplice, il "numero 1" ha nel sito svariati fratellini accomunati dal fatto di avere un'autonomia di funzionamento di trenta ore per carica. L'ultimo di questi (il numero 39) è un curioso Orologio di legno, le cui sole parti metalliche sono due rondelle di ferro (i pesi per effettuare la regolazione del numero di oscillazioni del bilanciere), pochi chiodi di ottone usati come spine e un sasso di circa un Kg usato come peso motore.

L'Orologio di legno è anche un invito ai visitatori, che possono richiedere a Croce i disegni necessari per fabbricarselo in casa. Ma tutto il sito pullula di inviti all'interazione, a cominciare dall'iscrizione nella homepage in cui si dice: "Hai un orologio (non tasca, né polso) fermo, che nessuno riesce a riparare? Parlamene, può darsi che possa fare qualcosa". Nella pagina in cui Croce mette in vendita alcune delle sue creazioni si trova perfino una rubrica di oggetti misteriosi di cui ci dice, con totale franchezza: "Non ho la più pallida idea di cosa siano o a cosa possano servire gli oggetti elencati qua sotto. Sono tutti autocostruiti, eccetto il raddrizzatore" (la pagina è http://www.clockmaker.it/invenditavarie.htm : chissà se qualche lettore sarà in grado di identificare qualcuno di quei congegni). Il laboratorio di Croce è una sorta di grotta delle meraviglie di macchine varie in grado di far la gioia di chi gli orologi ama non solo collezionarli ma anche smontarli, costruirli, e modificarli: un'ampia galleria dei torni, trapani, frese e utensili vari che nel corso degli anni hanno permesso all'edicolante-orologiaio di Chiavari di sviluppare la sua passione in creazioni via via sempre più raffinate. E si sente che si tratta di affetto sincero: anche gli strumenti non più in uso, magari da tempo sostituiti da colleghi più precisi o moderni, hanno il loro spazio sul sito a perpetua memoria del loro contributo passato.

Lo spazio manca, ma fra le altre meraviglie offerte dal sito va segnalato lo spettacolare riproduzione dell'Astrario di Giovanni De Dondi (l'esemplare realizzato da Croce è stato acquistato da un collezionista americano che gli ha fatto promettere di non fabbricarne altri!) e un magnifico Planetario di cui vengono schematizzati anche i treni di ingranaggi. E poi ancora gli orologi solari portatili, le interessanti note sulla storia della pendoleria e perfino una newsletter. Un sito, insomma, da visitare con attenzione e gratitudine. Anzi, se avete acquistato questa copia di "L'Orologio" alla stazione di Chiavari, non dimenticate di congratularvi direttamente con l'Autore.

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Tutti i testi © Alberto Farina