Berto Goldwyn Berto Argò editore

Cinema | Letture| Fumetti | Tutto Berto| Berto Ganci| Scrivimi

La casa di Berto

SCRITTI VARI

Libri scritti

Interviste

Fumetti

Tesi di laurea

Recensioni

Canzoni

Rubriche

Tutto il resto

Libri tradotti

 
 

TEMPO DI INTERNET

Marcel Betrisey, l'inventore pazzo
(l'Orologio - luglio 2002)

Il libro è uscito a metà degli anni Settanta, ma chi bazzica le librerie Remainder's potrebbe averlo trovato anche in tempi più recenti: si tratta del Catalogo di Oggetti Introvabili di Carelman, un'esilarante esposizione di strumenti a volte geniali, spesso contorti e quasi sempre inutilizzabili come il surreale "imbuto cilindrico" (studiato per recipienti dal collo molto largo), le "tenaglie molli" (non storcono il chiodo da estrarre) o la "triscopa" (scopa a triplice spazzola che scopa tre gradini per volta).

Questo genere di invenzione surreale si allaccia a una tradizione soprattutto francese, che va dall'orologio a vento di Cyrano de Bergerac all'inchiostro trasparente per analfabeti di Chaval (autore anche del "pianoforte con tasti taglienti per pianista-martire"), passando per l'acquario in vetro opaco (per pesci timidi) di Alphonse Allais e il "falso rasoio per individui con barba finta" di Pierre Dac. Che cosa succeda quando un'ispirazione del genere si combina con la mentalità svizzera è quanto si scopre visitando il sito del geniale Marcel Betrisey, proprietario di un formidabile Atelier de Services Electroniques in quel di Sion. Fin dalla homepage ( http://www.betrisey.ch/ ) l'attività di monsieur Betrisey è abbastanza intrigante: creazione di orologi, concezione di prototipi, riparazioni elettroniche, riparazioni industriali, fabbricazione di pezzi su misura. Ma è esplorando il sito che si scopre che razza di idee bizzarre frullino nella testa a questo simpatico inventore pazzo, la cui passione sembra essere quella di mescolare le forme e donare nuove funzionalità a oggetti vecchi.

L'invenzione di Betrisey più vicina alle follie di Carelman & Co. è il telefonino per beoni che trovate a http://www.betrisey.ch/natelval.htm ma qui ovviamente ci interessano maggiormente i suoi orologi: non tanto quelli al quarzo, che si limitano a rigenerare in segnatempo oggetti insoliti inserendovi un meccanismo non originali, ma quelli meccanici, che offrono all'inventore l'occasione di studiare meccanismi originali e insoliti. Una delle soluzioni preferite è l'alimentazione del movimento attraverso la caduta di una o più biglie: nel commento a Skyport (http://www.betrisey.ch/skyport.htm), fabbricato con una casseruola e alcuni tubi di acciaio inossidabile nati come ringhiere per piscina, si legge ad esempio: Una biglia cade allo scoccare di ogni ora (come per Florence, Cyclostyle et Aprilia), ma cade in un tubo di vetro. L'aria sotto la biglia è spinta in un buco situato sul fondo della pendola e le insuffla energia sufficiente a funzionare per un'altra ora.

Come si vede, Betrisey si riferisce ai suoi orologi chiamandoli per nome: <>. Queste brillanti soluzioni tecniche non vengono dunque applicate che una sola volta, e vanno reinventate per ogni esemplare in modo da soddisfare sia la precisione dell'orologio che il suo aspetto estetico. Verrebbe voglia di descriverle tutte, ma qui ci fermeremo all'elaboratissima "Le réveil" ( http://www.betrisey.ch/reveil.htm ), fabbricata nel 1991 e programmabile con due funzioni di risveglio: la prima accendeva lo stereo per mezz'ora, poi avviava la macchinetta del caffè. La seconda, definita "draconienne", attivava un gong, faceva rotolare una boccia in un toboga per riportarla in alto con un piccolo ascensore, mentre un bicchiere si riempiva d'acqua e scendeva piano piano per versarsi in un recipiente, mentre una decina di motori attivavano campane a martello e altre amenità. L'oggetto (distrutto nel 1997, e forse ci si può immaginare perché) riusciva anche a fotografare gli spettatori, e il sito offre una piccola galleria di polaroid stupefatte.

I prezzi degli oggetti di Betrisey riflettono esclusivamente il tempo impiegato per la fabbricazione: un buon modo per calcolare il costo di un'opera su ordinazione, anche se dal listino prezzi scopriamo che almeno in un caso Monsieur Betrisey ha accettato in pagamento una cassa di vini (l'oggetto venduto si chiamava "Tire-bouchon", "cavatappi", ma il sito non rivela se servisse davvero ad aprire bottiglie). Se decidete di andarlo a trovare, seguendo le dettagliate istruzioni offerte dalla pagina apposita, cercate di telefonargli prima perché apre solo su appuntamento.ŻE la domenica è chiuso.

Torna all'indice

 

Tutti i testi © Alberto Farina