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1976-1984 cinema e tv in Italia (© Luca Rea)

(Un post di Steve Carenne (Luca Rea) comparso su it.arti.cinema e ripubblicato qui con il beneplacito dell'autore)

Nel thread intitolato "Cinema italiano = macero", che prosegue da giorni, dopo l' intervento assai circostanziato dello sceneggiatore e regista Ernesto Gastaldi (uno dei pi˜ prolifici autori del ns cinema del dopoguerra) sono venuti fuori anche altri spunti riguardanti l' influenza della nascita delle tv private sulla crisi e sul collasso delle sale cinematografiche italiane tra il 76/77 e i primi anni 80.
Individuando nella discussione un punto di coincidenza tra diversi pareri nel riconoscimento dell' agevolazione ad una maggior visione del vecchio cinema grazie al boom delle allora tv locali, ma allo stesso tempo del colpo di grazia inferto dalle stesse all' affluenza in sala dello spettatore dell' epoca, restano cmq diversi punti nella ricostruzione storica equivocabili, equivocati e spesso imprecisi che spero di riuscire a meglio definire con questo post.

LE SALE (anni 60 e 70)

Numericamente di gran lunga superiori alle attuali (cioË quelle rimaste dopo il collasso del periodo 77/84 e qualcuna che si Ë aggiunta recentemente), le sale cinematografiche dell' epoca non si limitavano alla programmazione di film in prima visione come accade oggi.
I gestori organizzavano dei veri e propri programmi settimanali (i cinema pi˜ grossi li facevano anche stampare in depliants dettagliati e, a volte, illustrati) quasi sempre articolati in questo modo:

pomeriggio primo spettacolo - film d' animazione o per ragazzi non di prima visione
pomerigggio secondo spettacolo - film non di prima visione
sera primo spettacolo - film di prima visione o film "vecchio" (di solito il mercoledi)
sera secondo spettacolo - film di prima visione o film per adulti (erotico)

il week end era generalmente consacrato alle prime visioni, a meno che non si trattasse di un cinema di terza, che quindi programmava solo film vecchi.

I vecchi film programmati non erano certo adatti alla formazione di una cultura cinematografica totale o di ampio respiro.
Passava quello che capitava, ma soprattutto roba commerciale (anche se ci poteva scappare pure il vecchio film d' autore).
Tutto avveniva in questo modo: c' erano tantissimi piccoli distributori che si facevano un magazzino di copie in 35mm, su cui non avevano diritti ma solo la possibilitý di affittarle a sale cinematografiche singole di volta in volta, cioË loro erano proprietari di una copia di questo film, di una di quell' altro ecc. e le noleggiavano ai gestori delle sale.
Ecco come allora poteva capitare di vedere film usciti pochi o tanti anni prima, pur senza avere a disposizione a comando questo o quel titolo, questo o quell' autore ecc.

ARRIVANO LE PRIVATE

Dopo la vittoria nella battaglia sulla concessione di frequenze per la trasmissione locale via etere (la tv Firenze libera infranse per prima il divieto dell' etere il 10 agosto 1974 e nel giro di un paio d' anni si arrivÚ alla citata concessione con sentenza della Corte Costituzionale del luglio 1976) ci fu un vero boom della emittenza privata locale che arrivÚ a livelli altissimi tra il 1977 e il 1978.
Il boom a questo punto ci fu anche di pubblico, grazie soprattutto a tre aspetti in cui i tanti piccoli concorrenti della Rai potevano davvero spadroneggiare (in virt˜ della mancanza di regolamentazioni precise e di controlli effettivi sulla programmazione):

i cartoni animati giapponesi (pi˜ innovativi di quelli edulcorati della Rai, vedi "Lupin III")
i film
il sesso.

Tralascio il primo aspetto e mi soffermo sugli altri due (strettamente connessi).
Come detto le tv locali vennero prese in considerazione (in mancanza di altre esperienze e leggi) pi˜ o meno come fossero delle sale cinematografiche locali, ciÚ fece accadere due cose, la prima che i suddetti piccoli distributori con magazzino di copie in 35mm di vecchi film fiutarono l' affare e si apprestarono a riversare tutto quello che avevano in video ed a trasformarsi in distributori per tv locali; la seconda fu che nessuno si sognÚ di chiedere diritti di trasmissione o fare altri controlli ancora inesistenti, anche perchË mai si era pensato alla possibilitý di una tv locale (nessuno aveva preso in considerazione la possibilitý di realizzazione di una tecnologia acquisibile da un privato per un' esperienza del genere).
Per molti anni si andÚ avanti cosÏ, nel caos generale, con tonnellate di film a qualunque ora sui ns teleschermi locali, di qualunque genere, insomma proprio come se la parte di "recupero" della programmazione settimanale dei cinema si fosse spostata in massa in casa ns e avesse raddoppiato le proiezioni, tutto senza che noi si dovesse pagare nulla.
Anche in questo caso vale quanto detto per le programmazioni settimanali delle sale, cioË non ci fu certo la volontý, nello scegliere i tanti film trasmessi in virt˜, di favorire una penetrazione culturale della materia cinema nelle case; si trattava degli stessi film, sebbene raddoppiati nei passaggi, quindi tutta o quasi roba commerciale.
Questo, unito ad una certa diffidenza verso l' uscita serale nelle grandi cittý nel periodo degli "anni di piombo", non fece che tagliare nettamente l' afflusso in sala che non fosse per vedere i film di successo di prima visione.

IL SESSO
Altro punto di forza delle tv locali era la possibilitý di trasmettere senza paura di controlli, spogliarelli vari (e la Rai cercÚ di imitare come poteva tale tendenza con la produzione di spettacoli "notturni" tipo "Stryx" o "Il cappello sulle ventitre"), anche piuttosto audaci e film erotici molto spinti a qualsiasi ora.
Se da un lato le sale cinematografiche pi˜ colpite dalla perdita di pubblico cercarono di riparare proprio col sesso, rilanciando sul trend trasformandosi in sale a luci rosse (e l' hard vero e proprio arrivÚ cosÏ anche in Italia), le tv locali cominciavano a conoscere i primi problemi a causa di tali trasmissioni, problemi che si fecero serissimi quando pi˜ di qualche emittente pensÚ bene di trasmettere anche veri e propri film hard. Associazioni di cittadini varie e pretori integerrimi cominciarono a riportare qua e lý dei successi e, sebbene la cosa si sia protratta cmq fino ai primissimi anni '80, molte tv locali, per questo e per altro, finirono per ritrovarsi immediatamente in difficoltý.

I NETWORK NAZIONALI

Il terreno era pronto per essere conquistato ed il passo successivo (la possibilitý di trasmettere a livello nazionale) non era pi˜ un miraggio. Intanto bastava rilevare le tv locali in difficoltý e creare una rete in cui distribuire cassette degli stessi programmi da trasmettere agli stessi orari.
Per prima appare la sigla PIN (Prima Rete Indipendente) di proprietý del gruppo Rizzoli-CorSera, che tentÚ anche un tg nazionale ("Contatto", diretto da Maurizio Costanzo) cercando una forzatura ma, anche a causa dei problemi avuti con i fatti della P2, non ebbe successo in questa battaglia.
Subito dopo ecco Berlusconi con Canale 5, che trasmetteva gli stessi programmi pi˜ o meno in contemporanea in tutta Italia grazie a 24 tv locali rilevate appositamente (24 in un elenco del 1980, per la precisione). Poi c' era la G.P.E. (Mondadori), la G.R.T. (gestitý da societý di pubblicitý per periodici, in collaborazione con Rizzoli) e la S.T.P. (gruppo Nicolini).
Ho tralasciato altri tentativi precedenti, come CTA, NET ecc. Nel 1982 arriva Rusconi con Italia Uno e Mondadori prende definitivamente la forma e il nome di Retequattro (con partecipazione di Perrone e Caracciolo). Coi network i film iniziano ad essere trasmessi in maniera pi˜ regolamentata e provengono dai magazzini reali dei produttori (vedi Rizzoli-Cineriz ecc.), magazzini poi finiti uno ad uno nelle mani di Berlusconi, cosÏ come gli interi network che avevano dimostrato di essere gli unici in grado di reggere il confronto con il suo Canale 5: Italia Uno (giý acquisito nel 1982) e Retequattro (nel 1984).
Tralascio altri dati storici (i pretori dell' oscuramento, Bettiol e Casalbore, il "decreto Berlusconi" ecc.) e vado ad evidenziare in questo periodo compreso tra il 1980 e il 1984 il primo vero effetto positivo delle tv private sulla qualitý di cinema fruibile dal cittadino italiano.
La Rai infatti, ora davvero in piena concorrenza, cominciÚ anch' essa ad aumentare la programmazione di cinema e, soprattutto, a dedicare diverse rassegne ad importanti autori.
Questo non le fece vincere certo la battaglia, che fu invece appannaggio dei network privati e del cinema pi˜ commerciale da essi trasmesso.

Ma vediamo cosa era succeso alle sale.
Queste nel 1980 erano giý in piena agonia, o si trasformavano in luci rosse o chiudevano.
Rimasero in breve solo quelle che ancora riuscivano a raggranellare del pubblico con le prime visioni.
Il pubblico, come detto, era calato sotto ogni livello di guardia ed ormai bastavano due o tre film l' anno a soddisfare la richiesta di cinema al cinema italiana.
Qui nasce quell' adattamento ad una situazione massacrante che ci ha portati alla riduzione drastica del numero di film prodotti, all' accaparramento del grosso del mercato rimasto da parte di pochi e al problema derivato da un modo di distribuire ancora strettamente connesso a quella situazione, sebbene oggi qulache differenza ci sia.

Luca Rea

Forse puÚ risultare interessante e/o divertente dare un' occhiata alla programmazione di film su alcune tv private locali in una settimana nei primissimi anni '80.
Nota: sono tv abruzzesi e pugliesi perchË quando ho cercato vecchie collezioni di TV Sorrisi & Canzoni per la documentazione sul libro che preparavo mi ha aiutato un amico abruzzese che ovviamente aveva periodici con i programmi di quelle zone.

Questi i film visibili in una settimana presa a caso :

Greta, la donna bestia (TeleNorba)
Il Killer di Satana (TelePuglia)
Pugni, pirati e Karate (Atv 7)
La pornodiva (Tele 2)
No alla violenza (Video Levante)
La celestina p... r... (Tele Radio Cittý Bianca)
Quelle 5 dure pellacce (T. R. Color)
La gemella erotica (Tele 2)
Viaggio al settimo pianeta (Tele Puglia)
La guerra dei topless (T.R. Cittý Bianca)
La distruzione del mondo (Atv 7)
Chen, il flagello del Kung Fu (Tele 2)
Osinda, vizio e peccato (Tele 2)
Bisexual (Tvr A)
La trombata (Tele 2)
Il pianeta fantasma (TeleNorba)
Ecce Homo (Tele Max)
Hula Hula, la femmina della jungla (Tele Max)
La casa delle vergini dormienti (Tvr A)
I 7 magnifici cornuti (TVQ)
Traumatizzati dal sesso (TeleNorba)
Gli eredi di King Kong (Tele Puglia)
Nel tempio degli uomini talpa (Tele Mare)
Questa libertý di avere... le ali bagnate (Tele Norba)
Kong, uragano sulla metropoli (Tele Puglia)
Il bacio di una morta (Tele Max)
Qualcuno ha visto uccidere (Tvr Puglia)
Donne e magia con satanasso in compagnia (Tvr Puglia)
Banana Meccanica (Tele Puglia)
Guerre Stellari (Ë vero ! su TeleNorba !)

e tantissimi altri sulla stessa lunghezza d' onda.

Per completezza d' informazione, negli stessi giorni su Rai va ad esempio in onda il bel film di Pupi Avati "Zeder", su Italia Uno "Homo Eroticus".

 

Tutti i testi © Alberto Farina