Vale anche per questa pagina il discorso fatto in quella con i fumetti scolastici: non sono niente di che e lo so benissimo, ma visto che ho uno scanner mi diverto a mettere su un po' di roba ripescata nelle cartelline che affollano i miei scaffali. Se state leggendo queste righe, del resto, probabilmente non avete molto da fare in questo momento.
"La bambina con la treccia" - Nel 1982, con i miei e le sorelle, facemmo un giro degli Stati Uniti in camper partendo dal Canada, scendendo lungo la costa del Pacifico fino a Los Angeles e risalendo poi attraverso Nevada, Arizona e Utah. Come sarebbe poi accaduto per la Storia della birra, un gioco con cui si ingannavano a volte i lunghi tragitti era di disegnare al volo un fumetto su un argomento qualsiasi, e una delle mie sorelle disse "una bambina con la treccia". Il divertente era scrivere subito la pagina del titolo, senza avere ancora la minima idea di dove andare a parare. Come sempre, i risultati sono lontani da quelli di un Art Spiegelman - ma va detto che anche la carta utilizzata non era il massimo. In questo caso il supporto era decisamente di emergenza: un pezzo di carta-asciugamano raccattata in chissà quale gabinetto di chissà quale highway.
"La storia dell'omino cattivo" - La cattiveria umana può raggiungere estremi di sadismo difficilmente sopportabili, come dimostra questa microstoriellina scarabocchiata sul fogliettino di un blocco per appunti telefonici. (1983)
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